CHIUSI

A Chiusi mi sento a casa. Anzi, a Chiusi io sono a casa. Chiusi è la città dove sono nata, cresciuta e dove ancora vivo. Sono un’etrusca doc, puro sangue. Da bambina andavo a cavalluccio nei leoni funerari in pietra fetida del Prato e giocavo a nascondino rannicchiandomi dietro i sarcofagi del Parco dei Forti.

Chiusi è un sito archeologico d’importanza mondiale in cui si concentrano un ventaglio di monumenti straordinari, a cominciare dal Museo Nazionale Etrusco, considerato uno dei più importanti per la conoscenza della civiltà etrusca lungo tutto l’arco del suo sviluppo e dalle Tombe Etrusche, disseminate nelle Necropoli attorno al centro storico.

A Chiusi gli Etruschi si raccontano anche nei meandri della terra, dove seppero sapientemente scavare un complesso sistema idraulico sotterraneo, capace di garantire un approvvigionamento idrico costante alla città. Impossibile non avvicendarsi nei cunicoli del Labirinto di Porsenna o non soffermarsi ad ascoltare il rumore dell’acqua del ‘laghetto sotterraneo’ al Museo Civico.

Chiusi fu particolarmente importante anche in epoca romana e, dal III secolo d.C., divenne un rilevante centro di diffusione del cristianesimo, come testimoniano le Catacombe di Santa Mustiola e quelle Santa Caterina, nonché la Cattedrale di S. Secondiano che risale al 6° sec.

Famosa in tutto il mondo per la produzione dei Canopi (vasi cinerari etruschi dalla forma antropomorfa)…ma non dite mai a un chiusino che somiglia a un canopo, potrebbe arrabbiarsi seriamente! In effetti, a Chiusi quando si vuol indicare una persona particolarmente poco avvenente, si dice che “pare ‘n canopo”.

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